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L'Ayurveda per i problemi digestivi

Articolo pubblicato sul settimanale ViverSani e Belli nr. 24 del 17 Giugno 2019 
Servizio di Roberta Leggiero. 
Con la consulenza del dottor Antonio Morandi e della dottoressa Barbara Bergnach.

Il processo di assimilazione dei principi nutritivi è alla base della salute: l'antica medicina indiana suggerisce i cibi giusti per favorirlo.

Gonfiore, bruciore, sensazione di pesantezza dopo i pasti. E, ancora, mal di testa e un intestino irregolare. Sono i segnali più comuni di una cattiva digestione. Spesso si ricorre a farmaci da banco, che alleviano i sintomi senza risolvere il problema. Diverso è l’approccio dell’Āyurveda: la medicina tradizionale indiana, riconosciuta come atto medico dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici, pone l’accento sul legame tra cibo, digestione e longevità, attribuendo al “fuoco digestivo” Agni, il potere di fare la differenza tra salute e malattia.

Ecco allora, i principi e le regole per una buona digestione.
SÌ:
Frutta (matura) e verdure di stagione;
legumi freschi (in primavera, piselli e fave; in estate, fagioli);
legumi secchi (ammollati per 12 ore con bicarbonato e cotti con spezie e aromi per ridurre l’effetto “aria”);
cereali integrali o semi- integrali in grani (riso, farro, orzo, miglio, segale);
latte;
bevande vegetali.
NO:
carne;
formaggi;
no farine raffinate e derivati;
dolci;
cibi precotti, conservati, surgelati, prodotti industriali;
verdura e frutta esotiche e fuori stagione;
bibite industriali;
alcolici;
zucchero.
Manngiare con moderazione pane.

Integrare con lievito madre, gallette di cereali e frutta a guscio.

L'uomo è ciò che digerisce
Per L'Āyurveda l'uomo non è ciò che mangia ma ciò che digerisce

Spiega il dottor Antonio Morandi; presidente della Società Scientifica Italiana di Medicina Ayurvedica (S.S.I.M.A.)

Inoltre, partendo dal principio che l’uomo si nutre con tutti i cinque sensi, e anche con la mente, in Āyurveda per cibo s’intende qualunque cosa venga consumata e assimilata: alimenti, pensieri, emozioni. Tutto passa per la digestione e ciò che da “altro” diventa parte di noi può avere un effetto sulla salute

continua l’esperto

Tutto parte dal fuoco "Agni"
In Āyurveda la funzione digestiva è arbitro della salute. Così, una delle principali cause di malattia è l’indebolimento del “fuoco digestivo” Agni, che favorisce l’assimilazione dei principi nutritivi che vanno a costituire i tessuti del corpo

spiega il medico.

Tuttavia, in ogni fase del processo si generano prodotti di scarto. Se Agni è debole, il cibo non digerito, detto Ama, può creare alterazioni che sono alla base di tutte le malattie, fisiche e psichiche. A influire non è solo il cibo, ma anche come si mangia

continua l’esperto.

Una strategia a 360º
Mangiare in modo adeguato è la prima arma per contrastare i problemi digestivi e preservare la salute in un approccio olistico centrato sulla persona.

Sì, allora, a una dieta appropriata, parte integrante di uno stile di vita sano con pasti regolari, un buon riposo notturno e un’adeguata attività fisica e spirituale.

Numerose anche le pratiche suggerite dall’Āyurveda per prendere contatto con se stessi, “calmare” la mente e contrastare lo stress. Così, in base agli squilibri digestivi ed energetici individuati, la dieta proposta può essere integrata e supportata da cibi e sapori specifici, rimedi fitoterapici, trattamenti fisici ed esercizi di yoga, respirazione e rilassamento.

Una strategia che, in un’ottica di medicina integrata, non esclude le cure convenzionali.

Come funziona
Priva di derivati animali (tranne latte e burro ghee), questa dieta punta su una selezione di cibi naturali, bio e a km 0, corrette associazioni, piatti equilibrati e quantità moderate da ripartire tra colazione, pranzo e cena.

La dietetica ayurvedica consiglia al massimo 2-3 pasti al giorno. Gli spuntini sono concessi a chi ha un metabolismo molto rapido: solo in caso di appetito tra un pasto e l’altro, sì a un frutto maturo o a una manciata di frutta secca

precisa la dottoressa Barbara Bergnach, medico esperto in Āyurveda.

10 regole d'oro "salva-stomaco" 
Cucinare in modo amorevole
Lo stato d’animo ai fornelli è importante per la digeribilità delle pietanze, perché il cibo è anche energia e il cuoco trasmette le sue emozioni a ogni preparazione.
Non mangiare quando si è tristi o nervosi
Stress e stati d’animo scaturiti da situazioni di vita difficili da “mandare giù” o “maldigerite” sono ritenuti capaci di compromettere digestione e salute.
Sì a cibi naturali
Sono da preferire i prodotti freschi, di stagione, bio e a chilometro 0 da cuocere e consumare al momento. No, invece, a cibi trattati, conservati o cucinati tante ore prima dei pasti e perciò ritenuti privi di energia vitale.
Masticare bene ogni boccone
La prima digestione avviene in bocca e anche un’adeguata degustazione dei sapori aumenta la digeribilità dei piatti.
Sì ad acqua e infusi caldi
Ideali anche ai pasti per accendere il fuoco digestivo, ma attenzione: troppi liquidi possono spegnerlo.
Occhio alla quantità
Riempire lo stomaco per metà di cibo e per 1/4 di liquidi, lasciando 1/4 a disposizione della capacità digestiva. Perciò, alzarsi da tavola prima di essere completamente sazi.
Attenzione alle associazioni
Non abbinare nello stesso pasto cibi che necessitano di enzimi digestivi diversi. No, allora, alle verdure cotte consumate insieme a quelle crude e mai cuocere il pesce con il latte. 
Consumare i pasti in un luogo tranquillo
Mangiare in piedi o in un posto poco confortevole peggiora la digestione.
Mangiare all’ora giusta
Il potere digestivo varia nell’arco della giornata. Meglio preferire la colazione entro le ore 7; il pranzo entro le 12 e la cena entro le 19,30.
Dormire bene e a sufficienza
Anche grazie al digiuno notturno il corpo si disintossica e si ricarica di nuova energia. Per un buon riposo, andare a dormire verso le 22 e svegliarsi verso le 6 del mattino.
Il piano nutrizionale
Di seguito una giornata tipo e le alternative da inserire a rotazione fino a comporre una dieta adeguata, che può essere personalizzata con l’aiuto di un esperto in medicina ayurvedica per estendere i benefici nel lungo periodo.
 

UNA GIORNATA TIPO
Al risveglio: un bicchiere d’acqua bollita per 10 minuti, sorseggiata calda (non bollente).

Colazione: gallette di riso o pane integrale di pasta madre con burro chiarificato (ghee) e marmellata bio; tè o tisana.

Pranzo: crema di riso e zucchine - vedi ricetta sotto.

Cena: tofu a cubetti in padella con olio extravergine d’oliva (o burro ghee), spezie, salsa di soia a piacere e verdure di stagione cotte.

 

LE ALTERNATIVE
A Colazione

Caffè di cicoria, tè o tisana; gallette di riso o pane integrale di pasta madre con burro di mandorle (o ghee), spolverizzato con cannella.
Porridge di avena (alla sera, mettere in ammollo l’avena con 1 parte d’acqua e 1 parte di latte o di bevanda vegetale; al mattino, bollire il tutto per 10 minuti con cardamomo).
Gallette di riso con burro chiarificato e purea di frutti di bosco passati in casseruola con acqua e un po’ di zucchero di cocco;
tè o tisana. 
Tè o tisana o caffè di cicoria; prugne disidratate cotte in poca acqua servite con succo di limone e scaglie di mandorle.
Tè o tisana o caffè di cicoria; frutta cotta di stagione servita su un letto di semolino preparato con bevanda di mandorle o di riso.
A Pranzo o a cena:

Bianco, rosso e verde (fagiolini, patate e pomodori spaziati) - vedi ricetta più in basso
Zuppa con orzo, fagioli e verdure di stagione
Riso Basmati integrale con carote cotte al vapore, tagliate a rondelle e insaporite in padella con burro chiarificato, spezie e aromi a piacere
Radicchio ripieno
Purea di legumi (lenticchie rosse decorticate, piselli o fave) servito con verdure cotte come catalogna, bietole o spinaci
Ricette
Di seguito due ricette (per 2 persone) tratte dal libro “La saggezza del cibo. L’Āyurveda e la cucina delle nostre nonne.” (Edizioni Curcu & Genovese) di Barbara Bergnach e Valter Ravasi. 

 
Crema di riso e zucchine
Ingredienti
250 g di zucchine; 
20 g di porro; 
40 g di riso semi-integrale;
1/2 litro di brodo vegetale;
1 cucchiaino di semi di coriandolo e 1 di semi di finocchio;
1 cucchiaio di olio evo;
1 cucchiaio di erba cipollina tritata; 
pepe.

Preparazione
Soffriggere le spezie con il porro tritato, unire le zucchine a pezzi e dopo qualche minuto il brodo bollente e il riso.

Quando le verdure e il riso sono ben cotti, ridurre in crema con un frullatore a immersione; aggiungere erba cipollina e pepe, servire. 

Bianco, rosso e verde
Ingredienti
200 g di fagiolini;
200 g di patate;
100 g di pomodori datterini;
1 spicchio d’aglio;
1/2 cucchiaino di semi di senape nera;
1 cucchiaino per ognuna delle seguenti spezie: semi di cumino bianco, semi di coriandolo e curcuma;
pepe nero, peperoncino e sale; 
1 cucchiaio di basilico tritato con 1 foglia di menta;
2 cucchiai di olio evo.

Preparazione
Tostare senape e cumino nell’olio; aggiungere l’aglio, poi i fagiolini e le patate a pezzetti.

Salare, unire 1/2 tazza d’acqua, coprire, lasciare assorbire, unire i datterini tagliati a metà e, a fine cottura, le altre spezie; mescolare e servire. 
Quanto riportato nell'articolo è a titolo conoscitivo e non sostituisce valutazione e prescrizione medica in caso di sintomatologie che si ripetono e perdurano nel tempo.
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